Il bilancio di un’azienda è uno strumento essenziale per valutare la sua situazione patrimoniale, economica e finanziaria e poter prendere decisioni operative e strategiche.

Il Bilancio 2022 porterà alcune importanti conferme e novità riguardanti: 

  1.  La possibilità di non imputare egli ammortamenti delle immobilizzazioni;
  2.  le svalutazioni dei titoli dell’attivo circolante;
  3.  la possibilità di sterilizzare le perdite d’esercizio.

 

#1 Gli ammortamenti delle immobilizzazioni

L’articolo 3, comma 8, del Decreto Milleproroghe 2023 rappresenta un’importante conferma per le imprese italiane. Questa disposizione estende infatti agli esercizi in corso al al 31 dicembre 2021 e al 31 dicembre 2022 il regime derogatorio previsto dall’articolo 60, comma 7-bis e seguenti, del Decreto Agosto (Dl 104/2020), che consente di sospendere gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali.

Questa misura si inserisce all’interno di un contesto economico e sociale particolarmente difficile, segnato dalla crisi determinata dalla pandemia di Covid-19. 

L’obiettivo del legislatore è quello di fornire un ulteriore supporto alle imprese che hanno subìto le conseguenze negative della pandemia, garantendo loro una una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse.

In pratica, la norma consente alle imprese di sospendere gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali che rientrano nell’ambito dell’articolo 60, comma 7-bis e seguenti, del Decreto Agosto, per un periodo massimo di un anno. Ciò significa che i bilanci delle le imprese potranno beneficiare dei benefici derivanti dai minor “costi” per effetto della mancata allocazione degli ammortamenti..

Le immobilizzazioni materiali e immateriali sono beni che vengono acquisiti dall’impresa con l’obiettivo di utilizzarli per un lungo periodo di tempo nell’attività produttiva. Questi beni sono soggetti ad ammortamento, ovvero a una graduale riduzione del loro valore nel tempo, che viene registrata in contabilità e che costituisce un costo per l’impresa. L’estensione del regime derogatorio previsto dal Decreto Agosto rappresenta quindi un importante sostegno alle imprese italiane, che potranno contare su una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse. 

 

 

#2 Svalutazione dei titoli dell’attivo circolante

L’articolo 45, commi da 3-octies a 3-decies, Dl 21 giugno 2022, n. 73 (Decreto Semplificazioni fiscali) prevede una deroga ai criteri di valutazione in bilancio dei titoli non immobilizzati iscritti nell’attivo circolante per l’anno 2022.

Per l’anno 2022, le aziende che utilizzano i principi contabili nazionali non saranno obbligate a (S)valutare i titoli non immobilizzati iscritti nell’attivo circolante sulla base del loro valore di mercato effettivo, ma potranno mantenere i valori precedentemente stabiliti nel bilancio precedente. Questo consente alle aziende di evitare una possibile svalutazione che potrebbe derivare da fluttuazioni di mercato temporanee e mantenere la stabilità dei loro bilanci.

In pratica, questa deroga permette alle aziende di non dover registrare eventuali perdite sul valore dei titoli in portafoglio nel bilancio 2022, a condizione che si tratti di perdite temporanee e non permanenti. Questo vuol dire che, se le perdite sui titoli sono ritenute temporanee e si prevede che il loro valore tornerà a salire in futuro, l’azienda potrà scegliere di non registrare tali perdite nel bilancio.

La deroga ai criteri generali di valutazione dei titoli iscritti nell’attivo circolante può essere concessa solo per una frazione del totale dei titoli iscritti nell’attivo circolante dell’impresa e solo se la deroga non compromette la liquidità dell’impresa stessa

La nuova disposizione rappresenta un importante cambiamento nella regolamentazione dei titoli iscritti nell’attivo circolante delle imprese. Consente alle imprese di adottare un approccio più flessibile alla valutazione dei propri titoli, a condizione che siano in grado di dimostrare di avere un sistema di gestione del rischio credito adeguato e di avere una situazione finanziaria stabile.

 

 

#3 Sterilizzazione delle perdite di esercizio

La sterilizzazione delle perdite di esercizio è una pratica contabile che può essere utilizzata dalle aziende per mitigare gli effetti negativi delle perdite sull’utile netto. 

Nel bilancio 2022, molte aziende potrebbero considerare l’utilizzo di questa pratica per mitigare gli impatti della pandemia di COVID-19 sulle loro attività.

Il Decreto Milleproroghe 2023 infatti, ha introdotto alcune modifiche normative riguardanti la gestione delle perdite aziendali. In particolare, l’articolo 3, comma 9, del Decreto ha esteso alle perdite emerse nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2022 la possibilità di disapplicare alcuni obblighi dettati dal Codice Civile.

La “sterilizzazione” delle perdite di esercizio consiste nel trasferimento delle perdite di un esercizio utilizano un fondo di riserva, con l’obiettivo di preservare il patrimonio netto dell’azienda. In pratica, le perdite vengono “sterilizzate” e non vengono considerate per il calcolo del patrimonio netto minimo ai fini della ricapitalizzazione della società secondo la normativa civilistica.

In sostanza, la nuova disposizione consente alle società di evitare la ricostituzione del capitale anche nel caso in cui le perdite registrate nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2022 abbiano comportato una riduzione del capitale sociale superiore al terzo.

Tuttavia, è importante sottolineare che la disposizione è transitoria e ha effetto solo per l’esercizio in corso al 31 dicembre 2022.

Infine, è importante sottolineare che la sterilizzazione delle perdite di esercizio e l’utilizzo delle perdite fiscali devono essere gestiti con attenzione e professionalità, per evitare di incorrere in complicazioni.

Per questo motivo, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista qualificato, come un commercialista o un avvocato fiscale, per ottenere informazioni e consulenze personalizzate in merito alle proprie specifiche esigenze.

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